È la mitica corsa sul Sentiero Roma, tecnica e con impegnativi passaggi aerei su creste attrezzate. Il Kima è la corsa delle corse. Un obiettivo per molti corridori del cielo. Per alcuni un obiettivo, per altri (molti altri) un sogno irraggiungibile non solo per la tecnicità del percorso ma anche per i cancelli assai selettivi. Se per i pettorali della gara regina non c’è più speranza (in buona parte già tutti assegnati in partenza a causa dell’annullamento del 2020, i restanti sono andati sold out a stretto giro), la battaglia per aggiudicarsene invece uno della Kima Extreme Skyrace è ancora più che aperta. Se sui 52 tecnicissimi chilometri (con 8.400 m di dislivello totale – ascesa e discesa) avremo al via il gotha mondiale della specialità (Stian Angermund, Emelie Forsberg, Martin Anthamatten, Hillary Gerardi, Fabiola Conti, Daniel Antonioli e Nadir Maguet per esempio), sulla nuova skyrace potremmo trovare persone anche un po’ più “normali” (se così li vogliamo definire!).
La Kima Extreme Skyrace si affianca al Kima Trail & al Mini Kima. Ma se le due “sorella minori” partono sabato 27 agosto, la skyrace parte domenica 28, come la “regina”. Un numero massimo di 300 concorrenti sulla sky, che avranno la possibilità di toccare con mano la severità delle montagne della Valmasino ripercorrendo l’ultima parte del mitico Trofeo Kima. Location di partenza e arrivo sarà sempre l’area antistante la Casa delle Guide a Filorera. I concorrenti, con start alle ore 8.00 di domenica 28, si troveranno a percorrere 25.5 km per un dislivello di 1.850 mt con salita verso il rifugio Gianetti, passaggio al mitico Passo Barbacan (2570 mslm GPM della gara) e discesa verso il rifugio Omio. Un piccolo assaggio di Trofeo Kima con la possibilità di mettersi in gioco nella parte finale della più mitica delle Ultra Skymarathon.