Carmela Vergura ha partecipato alla DOPPIAW, la gara italo-svizzera che unisce Valtellina e Valposchiavo in un fil rouge di rara bellezza. Un vero successo per questa quinta edizione da record, che ha visto 600 atleti da 15 nazioni ai nastri di partenza nelle prove competitive e un centinaio tra camminatori e ragazzini nelle due di contorno. Successo meritato per lo staff con a capo Elena Soltoggio e Christian Bellesini, complimenti! Carmela ha preso parte alla Skyrace da 30 chilometri. Ecco il suo racconto.
Bella, tecnica, a fil di cielo e, finalmente per me, il ritorno ad una skyrace come ai vecchi tempi. Giunta alla 5° edizione la DOPPIAW si propone come un evento di più percorsi tra la Valtellina e la Svizzera, con tracciati da 15, 30, 70 e 100 chilometri.
Ho scelto una via di mezzo, ovvero il percorso SKY che in realtà si è rivelato un misto di doppio vertical (nella prima parte, con 2500D+ in 13 km) e un secondo tratto di trailrunning di 16 km. Ma veniamo alla gara che ha visto la partenza dal Parco dell’Adda di Lovero, in perfetto orario (alle 9:00), come da regolamento, dopo aver controllato a tutti il materiale obbligatorio e i tracker per la sicurezza.
La prima parte Vertical ha portato gli atleti al Passo Portone, 2620 metri slm, una salita lunghissima intervallata da due ristori e il passaggio (con cancello orario) dal Rifugio Schiazzera. Da qui in poi il vero tratto sky, con impennata fino al passo e poi corsa a fil di cielo, attentamente vigilata da guide alpine e volontari, per quasi un chilometro di cresta sul confine tra Italia e Svizzera. Proprio il tratto in cresta mi ha fatto ritornare con i ricordi ai tempi delle partecipazioni a gare storiche: il Sentiero 4 Luglio, Red Rock sky Race, la Royal Sky RACE… gare che non si dimenticano per bellezza e allo stesso tempo per complessità tecnica.





La lunghissima discesa della DOPPIAW SKYRACE 30 km è da affrontare a gamba libera, la prima parte dopo lo scollinamento da correre in modalità attenta per la verticalità del sentiero, per il resto conta avere gambe buone e ancora (per quanto possibile) riposate… e niente paura. Incantevoli i passaggi in discesa nelle frazioni Pian Cavallino, Prà Campo, Prà Zarè, Pradentia e infine l’arrivo su asfalto a Villa di Tirano! All’arrivo lo spettacolo dei colori rosso e nero delle vele e degli archi della DOPPIAW, in attesa degli arrivi della 70 e della 100 che sarebbero continuati per tutto il giorno sino a notte piena.
Che bel percorso! Come piace a me, senza spazi per pensare, senza perdere la concentrazione, spaziando con la vista a 360 gradi.

La SKY RACE DOPPIA W ha visto la partecipazione di oltre 170 atleti. Il terzo tempo post SKYRACE è stata la giusta conclusione di una bella giornata di sport tra un piatto di polenta taragna e le chiacchiere con molti amici incontrati per caso, nel mentre sono riuscita anche ad applaudire e abbracciare l’arrivo dell’amica Melissa Paganelli, prima donna della DOPPIA W 100 km, chiusa nel tempo di quasi 19 ore a dimostrare quanto sia veramente duro il percorso ultra.
Una piccola considerazione tecnica: il primo tratto della SKYRACE in salita è anche il primo tratto della 70 km ultra…