Chi mi legge, chi mi segue, sa già che sono in ballo a preparare il TOR DES GEANTS. A chi mi chiede quale distanza ho già risposto (con quel minimo di indignazione che contraddistingue chi, in certe cose, ci legge un non so che di Sacro) che ne esiste uno solo, quello da 330km. Gli altri, più corti o anche più lunghi, non sono il DES GEANTS, non sono la mitica gara regina che ha segnato una pietra miliare nella storia dell’ultraendurance a livello mondiale. Sono “in ballo”. Sì, gergale e un pizzico fuori luogo come chi decide, in un atto di follia e di fede nelle proprie (povere gambe e testa!) di prendere parte a una ultra. Non sono solita provare/testare più di tanto (a volte per niente!) i materiali, ma so che in una gara del genere, se voglio anche solo avere la speranza di arrivare fino alla fine, dovrò conoscere bene tutta l’attrezzatura, l’abbigliamento e l’alimentazione che andrò a utilizzare. È questa la ragione per cui, di tanto in tanto, uscirò con degli articoli su prodotti e materiali che riterrò idonei per quel che devo (dovrei sta meglio?) fare.

Sui sentieri del TOR , sopra Champoluc

Conoscete le scarpe con cui correte? Di scarpe ce ne sono tante, e spesso molto belle e performanti, ma se credete che una sia uguale all’altra, vi sbagliate. Kilian potrebbe finire un TOR anche coi mocassini, è vero, ma noi no. Noi mortali, alla scarpa, ci dobbiamo pensare.

Le Jackal sono il modello che La Sportiva propone per le distanze extra lunghe. Personalmente mi sono trovata sempre molto molto bene con le calzature “Laspo”, anche se lo scorso anno ho preso una “sbandata” per un altro (brand). Mi sono innamorata di una scarpa che mi ha accompagnata in diverse gare (fino ai 50km) e che potrebbe essere ai miei piedi anche al TOR, anche se per un solo pezzo probabilmente. Questo perché mi sono resa conto che al TOR dovrò avere un buon ricambio e, possibilmente (almeno questa è la mia strategia), variare la calzata. Se nella prima metà potrei usare un modello un po’ più agile e reattivo, nella seconda parte dovrò passare a un modello più comodo e ammortizzato, dalla pianta più ampia e spaziosa. Se avrò la fortuna di arrivare alla conclusione di questa avventura, l’ultimo giorno, indosserò (su sapiente consiglio di chi ha già fatto questa esperienza) una scarpa di un numero più grande per limitare il dolore derivante dall’inevitabile gonfiore ai piedi. Sempre per i piedi so che esiste una fasciatura ad hoc, che studierò e mi farò dettagliatamente spiegare a tempo debito.

Le mie impressioni – Le prime due parole che, a pancia, mi vengono per descrivere la Jackal sono: bella e comoda (da qui il titolo “una bella comodità”).

Bella perché l’occhio vuole la sua parte. Sono donna, vanitosa e un po’ esteta, e per nulla rinuncerei al sentirmi bella anche da “sfatta”, perché dopo certe distanze altro non puoi essere che sfatta! E se il sorriso non sarà più smagliante, e se le rughe faranno capolino (e forse anche qualcosa di più) da dietro allo sguardo alluciunato, almeno che la scarpa e l’abbigliamento siano belli. Comoda perché non vi è parola più azzeccata. Calzata ampia, dita del piede libere di muoversi, linguetta elastica e non tagliente anche con le calze modello “fantasmino”. Anche dopo una quarantina di chilometri, la scarpa rimane confortevole e fin dal primo utilizzo non ho accusato vesciche e parti strutturali fastidiose per il piede. Ad asciugatura rapida (testato il modello senza Gore-Tex), la suola tiene bene anche su terreno roccioso bagnato.

Dal sito dell’azienda:

Jackal è la calzatura da mountain running dedicata alla corsa off-road su distanze ultra ed allenamenti prolungati su medie distanze grazie all’eccezionale ammortizzazione garantita dall’innovativa tecnologia ad alto ritorno di energia Infinitoo. Ogni dettaglio, dalla tomaia alla suola, è studiato per favorire il comfort del piede su lunghe distanze: fit confortevole e calzata ampia pensata per utilizzo nelle ultra-marathons, linguella elastica comfort fit avvolgente e morbida per massima libertà di movimento, costruzione a soffietto interno protezione contro sassi o fango. L’allacciatura vede i passanti incorporati direttamene nei pannelli laterali della tomaia: soluzione che facilita l’adattamento dei volumi durante le corse di lunga distanza in cui il piede tende all’ingrossamento. Il Net-Mesh laterale favorisce la ventilazione ed il comfort climatico. Il cuore di Jackal sta però nell’innovativo pacchetto suola/intersuola in EVA con cuscinetti interni ammortizzanti in poliuretano ad alto ritorno di energia Infinitoo Technology. L’elemento frontale aumenta l’ammortizzazione, l’inserto posteriore contribuisce alla stabilizzazione della corsa. L’intersuola integra inoltre un inserto Rock-Shield in EVA ad alta densità per una corsa più stabile ed effetto rock-guard. Il battistrada è in mescola Frixion Red con tasselli a spessore differenziato Impact Brake System e FLEX grooves longitudinali che favoriscono la piega della suola lungo le linee di piega. Il puntalino termo-sagomato leggero ed anti-urto contribuisce leggerezza e protezione mentre la suola bimescola FriXion Red per massimo grip e durata. Un concentrato di tecnologia ispirato da chi corre alla ricerca del proprio limite e alla ricerca di se stesso.

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